Crosia è un piccolo paese molto frequentato da pellegrini che arrivano da ogni parte d’Italia per visitare le antiche chiesette del posto.
Il paese si estende sulla pre-sila e una volta giunti sul posto, ci troviamo d’avanti il monumento alla memoria dei Martiri di Guerra, un’opera dalle caratteristiche uniche che con l’acqua piovana riprodurrà l’effetto di un gladio intriso di sangue.
33 gradi all’ombra e tanta salita da percorrere a piedi per giungere finalmente al centro del paese dove finalmente iniziano a vedersi tanti scorci molto particolari che portano soprattutto nei luoghi di culto.
Ammetto che il paese in se, nonostante sia popolato per lo più da gente anziana non si lascia andar via e conserva un particolare fascino che a tratti ti fa immaginare di essere altrove, lontano da casa! Siamo a circa 250 metri di altitudine sul livello del mare, ma tanto basta per affacciarsi da un terrazzino del posto e avere d’avanti una vista panoramica sulla costa ionica! (La sera è uno spettacolo per le tante luci che si vedono in lontananza).
Un faro è un punto fermo. L’ho sempre pensato fin da bambino. Se ne stava laggiù, lontano , in mezzo a un mare che luccicava così tanto da far chiudere gli occhi e così lo vedevo brillare, anche lui, soffocato dalla nebbia umida che mi offuscava le palpebre.(Carlo Lucarelli)
Il santuario mariano di crosia, luogo di fede e spiritualità.
Nel frattempo sono trascorsi ormai 30 anni da quando nel lontano 1987, nella Chiesetta della Madonna della Pietà, all’epoca dei fatti poco più Tra storia e leggenda, tra misticismo, fede, scetticismo e tanti perché, che ancora oggi non trovano risposta.
Una storia che mi ha colpito molto è stata quella di un apparizione, che ha fatto diventare Crosia meta di un intenso pellegrinaggio di fedeli da tutta Italia..
È una storia molto curiosa che vale la pena leggere:
Era il 23 maggio del 1987, quando Vincenzo Fullone, un ragazzo allora quattordicenne del luogo, insieme ad un amico, entrò in quella che allora era una piccola chiesa sconsacrata, adibita a stalla e quasi completamente diroccata…
Quella chiesetta era lì, alle porte del piccolo borgo ionico, dopo secoli di grande devozione curata amorevolmente dai padri domenicani e, per successivi atti sacrileghi, da oltre trent’anni abbandonata.
Il giovane, come in seguito raccontò alla gente del paese, si avvicinò e vide che una vecchia statua della Madonna, abbandonata nella nicchia dell’altare centrale, ricoperta da una coltre spessa di polvere, era in lacrime. I due giovani fuggono terrorizzati e poco dopo, davanti alla chiesa dilaga la folla che assiste all’evento.
Tra i testimoni c’è anche il parroco di allora, don Luigi Mazza. Contemporaneamente, a Mirto, la frazione più popolosa di Crosia che nasce a valle della cittadina traentina, nella notte tra il 22 e 23 maggio, una ragazzina di nome Anna Biasi riferisce di aver sognato la Madonna, che le avrebbe dato appuntamento nella stessa chiesetta.
I due giovani, senza conoscersi, si ritrovarono, per caso, il 26 maggio 1987 sulla soglia della Chiesa, che per volontà dell’Amministrazione comunale allora in carica, sarebbe stata demolita, come aveva fatto con l’antico cimitero ormai in disuso e raso al suolo, al posto del quale era stato creato un piazzale. Si racconta che i due andarono verso l’altare e, inginocchiatisi, videro la statua incarnarsi e che da allora in poi molte furono le apparizioni nei giorni successivi, ma con sempre minore frequenza.
Spesso, in quei giorni, nei cieli di Crosia le migliaia di fedeli in continua attesa del miracolo si sono trovati ad assistere a fenomeni ancora oggi inspiegabili. Uno in particolare, avvenuto nei giorni appena successivi alle prime apparizioni: il muoversi notturno e frenetico di una luce bianca, nitida e dai contorni definiti, simile ad una cometa, che nello specchio di cielo sovrastante la vallata prospiciente il borgo, creava una serie di figure.
Crosia divenne sempre più meta di fedeli ma anche di tanti curiosi e addirittura ufologi. Quest’ultimi giunti in Calabria con l’intento di trovare risposte a quell’oggetto luminoso e non identificato apparso nei cieli del miracolo. La Chiesa venne così ristrutturata e riabilitata al culto dall’allora Arcivescovo di Rossano, S.E. Mons. Serafino Sprovieri. La Diocesi assunse una posizione di cauta attesa e costituì una commissione di studio sui fenomeni mariani a Crosia.
Che furono oggetto di studi e posti sotto la lente di ingrandimento anche da padre René Laurentin, oggi quasi centenario e tra le più importanti autorità ecclesiastiche in tema di mariologia a livello mondiale.
La statua della Madonna della Pietà dalla sera del 23 maggio 1987, iniziò così ad attirare le attenzioni delle masse. Giunsero persone da tutto il Meridione e dall’intera Penisola, tanto che Crosia diventò uno dei più noti centri di culto dell’epoca. Nel corso degli anni novanta, infatti, le apparizioni di Crosia diventarono oggetto dell’interesse mediatico nazionale.
Tant’è che nel novembre del 1992 addirittura Enzo Biagi, giunto a Crosia, si occupò dei fenomeni mariani in un’intervista a Vincenzo Fullone che sarebbe poi andata in onda sulle reti Rai nel format “Una Storia”. Nel 2015 il regista Fabio Mollo presentò al Torino Film Festival un documentario sulla storia delle apparizioni mariane, dal titolo “Vincenzo da Crosia”.
Ad oggi il popolare Vincenzo non ha più visioni, mentre Anna, che ha scelto di mantenere un profilo più basso e riservato, pare di sì. Ed è cronaca di questi giorni che proprio in occasione del 30esimo anniversario delle apparizioni mariane a Crosia, ricorso lo scorso 23 maggio 2017, Anna Biasi, oggi adulta e mamma, pare abbia avuto nuovamente un incontro mistico con la Vergine, a margine della consueta celebrazione eucaristica.
C’è chi rimane scettico, chi continua a credere e a urlare al miracolo. In queste circostanze, probabilmente, ciò che conta non è tanto credere o aver bisogno di credere nei fatti accaduti o non. Ciò che più conta è che un luogo di culto possa diventare luogo di preghiera e di speranza, dove chi si reca lo fa con il cuore pieno dei migliori sentimenti e delle migliori intenzioni.
Tornando a noi invece un’altra chiesa molto bella da visitare è quella di San Michele Arcangelo, raggiungibile attraverso alcuni scorci che offrono suggestive e naturali vedute di Crosia e che ti portano attraverso il centro del paese dove è possibile trovarsi d’avanti casette molto vecchie, nella maggior parte dei casi abbandonate.
Un altro posto che merita una visita è la Sorgente della Vita, che si trova in una discesa a pochi passi dal santuario, dove proseguendo per questa strada secondaria di campagna si può scendere fino ad arrivare a Mirto Crosia.